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Sotto una luce nuova
Anno XXII, n. 1 Giugno 2022 - di Carlotta Bianchi
Il 6 aprile 2022, intorno al tavolo della sala riunioni di Amani, a Milano, sedici occhi osservano insieme lo schermo di un computer portatile, pieno di grafici colorati.
È passato più di un mese da quando due delle strutture di accoglienza di Amani a Nairobi, Anita Home e Kivuli Centre, sono state dotate di impianto fotovoltaico e molti di quegli occhi appartengono alla squadra che si trovava nella capitale del Kenya, lo scorso febbraio, per la realizzazione del progetto.
A Nairobi, i costi dell’energia elettrica e i numerosi blackout della rete centrale hanno da sempre un peso notevole sull’economia e sulla quotidianità dei centri di Amani e Koinonia. Per questo motivo, nel 2015, dopo una prima valutazione sullo stato complessivo della rete elettrica delle case di accoglienza, si era formulata una proposta di efficientamento energetico e di installazione di un sistema fotovoltaico, così da poter utilizzare l’energia solare come fonte primaria di energia. La sua realizzazione ha richiesto, complessivamente, un lavoro di sette anni e la collaborazione di numerose realtà.
Per iniziare, grazie ai fondi ricevuti dall’Ufficio 8×1000 della Chiesa Valdese e al contributo di Lemar Spa, fra il 2016 e il 2018 è stato possibile realizzare il primo passo concreto, sostituendo i vecchi tetti in amianto con tetti in lamiera, più salubri e adatti alla posa di pannelli solari.
Nel 2019, Automobili Lamborghini Spa ed Evolvere Spa hanno scelto di sostenere il progetto con la donazione di 178 moduli solari ancora perfettamente funzionanti, rimossi dallo stabilimento di Sant’Agata Bolognese della casa automobilistica in occasione dell’ampliamento della struttura. Stoccati i pannelli in uno spazio offerto da Ri-Maflow, cooperativa sociale di comunità di Trezzano sul Naviglio (Milano), con una lunga catena di collaborazioni è stato possibile reperire, in dono o a prezzo di costo, cavi, inverter e batterie, fondamentali per l’installazione e il funzionamento degli impianti.
Nonostante la pandemia da Covid-19 e grazie all’unione di forze ed intenti di diverse istituzioni, a novembre del 2021 un container carico di tutto il materiale è infine partito alla volta di Nairobi, giungendo a destinazione a gennaio del 2022.
Così, lo scorso mese di febbraio è stata finalmente realizzata l’installazione di due impianti fotovoltaici con connessione in rete: il primo serve il Kivuli Centre, permettendo non solo alla casa per i bambini ma anche al dispensario medico, alla radio comunitaria e alla scuola di sartoria di usufruire dell’energia solare; il secondo serve la Casa di Anita.
Questo cambiamento significa non dover più dipendere interamente dalla compagnia elettrica locale, ottenendo così due strutture dal ridotto impatto ambientale, con un considerevole risparmio sulle spese e una maggiore stabilità generale delle attività.
Tutto ciò si traduce in una vita più agevole per i bambini, per le famiglie e gli educatori che di loro si prendono cura, per lo staff impiegato nei centri e per la comunità circostante.
Grazie al sito di ZCS Azzurro, poi, è possibile monitorare a distanza l’andamento di produzione e consumi di energia elettrica delle due strutture e, in collaborazione con lo staff di Koinonia, attraverso una serie di grafici e tabelle in costante aggiornamento, lavorare insieme per ottimizzare al massimo l’utilizzo delle nuove risorse.
Con lo stesso intento, sono stati coinvolti anche i bambini e i ragazzi ospiti nelle case, in un lavoro educativo dedicato durante il quale si è spiegato loro il funzionamento dei pannelli solari e quanto sia importante fare un uso responsabile dell’energia elettrica nella vita di tutti i giorni.
I risultati raggiunti fino ad oggi rappresentano per Amani e Koinonia Community un nuovo punto di partenza. La presenza dei due impianti fotovoltaici, unici nel loro genere nei quartieri dove sorgono Kivuli e Casa di Anita, rappresenta un’opportunità di sviluppo nella promozione del libero accesso all’energia e dell’utilizzo delle energie rinnovabili.
L’intento futuro è di coinvolgere nell’ideazione e nella realizzazione di nuove iniziative non solo i giovani ospiti delle due case di accoglienza, ma anche l’intera comunità.
Carlotta Bianchi, volontaria e socia di Amani, collabora alla comunicazione istituzionale dell’associazione.