Dalla boutique di Roberta Vincenzi, nel cuore di Chinatown a Milano, è nata una capsule collection dedicata alle bambine della Casa di Anita. Tessuti tradizionali dell’Africa sub-sahariana, reinterpretati con sguardo europeo, hanno ispirato una collezione di abiti, camicie da uomo, gonne, pantaloncini e accessori. L’idea nasce a Milano durante il lockdown su iniziativa di due amiche di Amani: Manuela Florio, giornalista, e Roberta Vincenzi, stilista milanese.

La scelta di Roberta di dedicare la sua creazione alla Casa di Anita non è casuale: è lì che nel 2010 ha contribuito ad avviare Get Together Girls, un progetto di sartoria di Grazia Orsolato dedicato alle bambine della Casa di Anita. Questo legame emotivo non si è affievolito nel corso degli anni, ancora oggi Roberta dichiara che far parte di quel progetto è per lei «una delle cose più belle che ho fatto nella mia vita».
La collezione è stata un’iniziativa eccezionale per sostenere la Casa di Anita durante la pandemia. In Kenya le misure di contenimento anti-Covid hanno prodotto conseguenze incalcolabili sulla popolazione, che nella gran parte dei casi vive di lavori occasionali. La mancanza di lavoro ha portato molti alla povertà e le scuole sono state chiuse per mesi, con la perdita dell’intero anno scolastico. E a questo ha risposto Roberta, con un progetto concreto per le bambine di Anita e con un sorriso per tutti coloro che indosseranno gli abiti pieni di colori della sua linea Shine for Amani Limited Edition, che potete trovare presso la Bottega e sul sito di Amani.
Molti progetti sono in fase di studio, dalla creazione di nuovi modelli che verranno presentati con un evento a Milano il 16 giugno, all’idea di una tour per portare le creazioni in diverse parti d’Italia, con il sogno di realizzare la sfilata finale alla Casa di Anita. Ultima novità, il nome stesso del brand di Roberta, che da ora in poi sarà Worldly.
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