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Scelte che contano
Anno XXXIV, n. 1 Maggio 2024 - di Maddalena Zupin
Ogni anno, grazie al coinvolgimento e alla generosità di molti sostenitori, Amani si impegna ad assicurare continuità e stabilità ai progetti rivolti ai bambini e alle famiglie sostenute in Kenya e Zambia.
Hanno un ruolo importantissimo anche i contributi destinati alla realizzazione di progetti specifici, che in questo caso provengono da imprese, fondazioni ed enti privati, realtà associative e, non da ultimo, dalle scelte dei singoli cittadini in fase di dichiarazione dei redditi.
Per fare alcuni esempi, un intervento straordinario che abbiamo potuto sostenere nel 2023 è stato finanziato dall’Associazione A.P.I.Bi.M.I. – Associazione Promozione Infanzia Bisognosa del Mondo Impoverito, che sostiene il diritto all’educazione di bambini e bambine in Asia, Africa e America Latina.
Verso la fine del 2022, durante la stagione delle piogge, due edifici della Casa di Anita hanno subito pesanti dannegiamenti dei muri portanti e della pavimentazione a seguito del cedimento del terreno per le infiltrazioni d’acqua.
Corrado Corradini, amico e sostenitore dell’opera di Padre Kizito sin dal principio, insieme alla sua famiglia e A.pi.Bi.M.I. si sono posti in ascolto delle necessità della Casa e hanno reso possibile realizzare un’importante opera di consolidamento e ristrutturazione di entrambe le case. Non solo. Con il contributo ricevuto, in totale € 9.760, è stato anche possibile effettuare altri interventi che si erano resi necessari nell’ultimo periodo, tra cui la costruzione di nuovi bagni esterni e la ristrutturazione del gazebo in giardino, un luogo all’aperto utilizzato per lo svago, per gli incontri con le bambine e per accogliere gli ospiti in visita che chiunque sia passato per la Casa di Anita ricorda come un luogo speciale.
Un altro supporto significativo è giunto dall’8×1000 della Chiesa Valdese, che ogni anno viene destinato a progetti in ambito sociale, sanitario, educativo, culturale ed emergenziale. Questo contributo, pari a € 30.000, ci ha consentito di sostenere un programma di sostegno a più di 80 famiglie vulnerabili di Nairobi.
Il lavoro con le famiglie si inserisce nel solco della riflessione che Amani e Koinonia stanno portando avanti da alcuni anni e che intende lavorare sul rafforzamento del contesto in cui i minori più fragili sono inseriti: casa e genitori o adulti di riferimento, oltre a scuola e comunità. I bambini accolti nelle strutture di Koinonia devono infatti poter trovare un ambiente pronto a riaccoglierli al termine del percorso di riabilitazione nei centri e, soprattutto, una famiglia in grado di prendersi cura di loro al rientro a casa.
Gli operatori di Koinonia hanno potuto offrire ai genitori sedute di counselling, per dare loro un supporto adeguato ad elaborare situazioni familiari difficili; interventi di empowerment economico, ovvero corsi di formazione che forniscono alle famiglie gli strumenti per avviare piccole attività imprenditoriali o migliorare quelle esistenti, assicurando una fonte di reddito che permetta di farsi carico del sostentamento minimo della famiglia, ma anche – almeno in parte – dei costi per l’educazione dei figli.
Questo approccio è in linea con le politiche e le raccomandazioni promosse dal governo kenyano e dalle principali organizzazioni internazionali attive sul tema della protezione dell’infanzia e ha portato a sviluppi importanti per Amani e Koinonia, come il finanziamento da parte dell’Agenzia di Cooperazione Italiana allo Sviluppo ottenuto con il progetto NICE – Need for Inclusive Children Education, in parte cofinanziato proprio grazie al contributo della Chiesa Valdese.
E ancora: con il 5×1000 ad Amani si contribuisce ogni anno a coprire la quasi totalità del costo complessivo della gestione ordinaria del Mthunzi Centre di Lusaka. Quest’anno l’80%, per un supporto totale di € 71.211,70. Ma cosa significano questi numeri, in termini concreti? Il centro di Mthunzi, nel 2023, ha sostenuto 41 bambini residenti dando loro accoglienza, 3 pasti al giorno, vestiti, cure mediche, accompagnamento educativo, istruzione e accesso alle attività e alle strutture realizzate all’interno e nei dintorni del Centro. 20 bambine seguite presso il centro diurno di Londjezani hanno ricevuto assistenza quotidiana nello studio, cure dal punto di vista sanitario e la possibilità di sperimentarsi nella gestione dell’orto e di un piccolo pollaio. 25 minori che abitano con le proprie famiglie nelle aree circostanti il Mthunzi sono seguiti a distanza con il programma home-based, che garantisce l’istruzione di base e fornisce loro supporto sanitario e psicologico.
Quando si decide di destinare il 5×1000, di mettere a disposizione strumenti, di fare una donazione diretta, è importante ricordarsi che si sta prendendo parte attiva a un cambiamento positivo e reale, concreto. Le scelte di ognuno di noi, per quanto ci sembrino a volte irrilevanti, possono essere determinanti per cambiare una vita: un tetto sopra la testa e un letto, anziché un cumulo di spazzatura, cibo e acqua puliti, la possibilità di studiare, di imparare un mestiere, di prendersi cura della propria famiglia. Ogni piccolo gesto conta, anche il più semplice.
Maddalena Zupin, lavora ad Amani come assistente alla progettazione.