Da 25 anni in Africa
con i bambini di strada

Marco Colombaioni 1983 - 2011 Marco con due sue opere, su una delle quali il testo recita in swahili "Ndoto hutuelekeza lakini matendo ni lazima", che significa "I sogni ci guidano ma bisogna agire". Ciao Marco, sei sempre in mezzo a noi.

ll 28 giugno di dodici anni fa si inaugurava a Lampedusa la Porta d’Europa dell’artista Mimmo Paladino. Quel monumento, alto sulla scogliera dell’isola che guarda a sud, era stato pensato e fortemente voluto da Amani, che lo realizzò insieme ad Arnoldo Mosca Mondadori e alcuni amici e associazioni locali. Anche da questo punto di vista – non solo per la sua posizione e per il suo significato – costituiva e costituisce tuttora un caso unico. Siamo in un’epoca in cui, in più punti del mondo, la società civile chiede a gran voce – o in prima persona opera – l’abbattimento di monumenti. Non ci risultano altri esempi in cui viceversa una organizzazione non governativa non solo proponga, ma concretamente ne realizzi uno. Quella porta è rimasta aperta sul vuoto del mare; sul vuoto della speranza perduta dei tanti migranti periti nella traversata; ma anche su una promessa di accoglienza per chi, di tutto privo, raggiunge le sponde d’Europa. Oggi il monumento, esposto al vento carico di salsedine, avrebbe bisogno di manutenzione e di restauro. È stato anche insultato da ignoti, che per una notte l’hanno “impacchettato” come un’opera dell’artista Christo. Ma è sempre lì, simbolo di apertura. Per celebrare questo dodicesimo anniversario non troviamo nulla di meglio che ripubblicare l’editoriale scritto in quella circostanza da padre Kizito Sesana per il giornale di Amani. Anche se molte cose sono cambiate da allora. Il numero delle persone scomparse nella traversata è probabilmente almeno quadruplicato e si stima oggi superiore a quarantamila. La globalizzazione, che all’inizio del nostro secolo sembrava con le sue promesse, le sue storture e le sue crudeltà l’ovvio futuro dell’umanità, è ovunque in arretramento, contestata, sostituita da mille particolarismi. Oggi c’è solo un virus a ricordarci che il nostro destino è comune. E la disuguaglianza tra gli esseri umani è spaventosamente aumentata. Altre cose in compenso sono rimaste identiche, come lo è rimasto il monumento sulla scogliera di Lampedusa. Il vento della speranza soffia pur sempre, i migranti continuano ad arrivare. E oggi come ieri, scrive padre Kizito, «accettando l’altro non gli facciamo un favore: aiutiamo noi stessi». http://www.amaniforafrica.it/magazine/la-porta-che-guarda-l-africa

Condividiamo con piacere l'iniziativa di Associazione BIR, (R)Estate Connessi

"Un gruppetto che già aveva nozioni di saldatura si è impegnato a riparare i letti a castello e le sedie in ferro delle nostre diverse case e scuole. Una decina di letti e quasi cento sedie sono stati già rimessi a nuovo. “Finalmente lavoro, il sogno della mia vita” dice Daniel a tutti, mostrando orgogliosamente la fila di sedie ancora fresche di vernice." www.amaniforafrica.it/magazine/finalmente-lavoro-il-sogno-della-mia-vita Guarda lo speciale Tg1 di domenica 7 giugno (da 53′ 05”) 👉 www.tg1.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-d1ed11a7-a8ae-4243-bb6f-affd5c8e7280-tg1.html

Insieme a Fondazione Mediolanum Onlus continuiamo a costruire possibilità di vita diverse per bambini, bambine e giovani di Nairobi. Offriamo un tetto a chi non aveva che la strada, apriamo il dialogo che porta alla fiducia, facciamo di tutto perché la salute e la scuola siano, semplicemente, normali. Grazie per il bellissimo video che racconta i momenti di viaggio e incontro che abbiamo condiviso nel novembre scorso. Grazie per esserci stati prima, ed essere ancora con noi.

"Il razzismo è l’esperienza fondante dell’identità di tutte le persone di pelle nera, in qualunque nazione e continente vivano. Si può dire che questa esperienza negativa crei un senso di solidarietà fra le persone di origine africana al di là di ogni confine nazionale, al di sopra di ogni altra catalogazione. In America un cristiano nero, e un musulmano nero, sono per prima cosa neri." www.amaniforafrica.it/magazine/corona-e-altri-virus-kenya-e-altrove

Cari amici, da questa mattina abbiamo riaperto sia la sede che la Bottega. Il miglioramento della situazione sanitaria ci ha consentito di farlo, con le dovute cautele. Gli orari sono quelli consueti: dal lunedì al venerdì 9-13, 14-18. In Bottega possiamo accogliere al massimo due persone per volta. Saremo felici di rivedervi non appena vorrete venirci a trovare. Vi aspettiamo!

Cari amici, uno degli effetti positivi di questa pandemia è stato l’aumento di domande cariche di preoccupazione sincera che ho ricevuto praticamente ogni giorno dall’inizio di marzo ad oggi. Alcuni di voi hanno potuto fare di più per sostenerci, altri lo faranno più avanti, altri ancora ci hanno reso partecipi della loro difficoltà a fronteggiare una situazione nuova e inimmaginabile fino a due mesi fa. Da oggi e nelle settimane a venire possiamo mobilitarci con il 5xmille, cercando di sostenere Amani non solo con la nostra firma, ma stimolando quella di persone a noi vicine a cui possiamo chiederla. ✒️ www.amaniforafrica.it/cosa-puoi-fare-tu/privati/5xmille Non so trovare le parole per dirvi quanto questo gesto sia davvero buono e concreto come un piatto di polenta, o come la presenza di qualcuno al tuo fianco quando ti senti perso. Se ognuno di noi potesse arrivare ad assicurare 10 firme, questa sarebbe la migliore risposta alla domanda che più mi sono sentito rivolgere nelle ultime settimane: “Cosa posso fare per aiutare?". Grazie. Gian Marco Elia, Presidente di Amani